luglio 2021

 

Come il rabdomante “sente” la presenza di acqua nel sottosuolo grazie al suo magico bastoncino, così i tecnici specializzati di Repower sono in grado di stanare eventuali perdite di aria compressa negli impianti industriali attraverso Sibila, il servizio targato Repower innovativo, efficace, ma non invasivo e che, a differenza dell’intervento del rabdomante, non ha nulla di magico: è tutto assolutamente scientifico.

Funziona così: attraverso un rilevatore di ultrasuoni, vengono individuate le perdite d’aria che l’orecchio umano non è in grado di cogliere, quantificando i litri di aria persi e calcolando anche la quantità di energia sprecata. Servendosi di un microfono che viene avvicinato ai macchinari, il tecnico specializzato Repower è in grado di trovare il punto preciso della perdita d’aria e anche la dimensione del foro, da cui dipende l’entità del danno. L’indagine è veloce, può durare poche ore o al massimo due giorni, non interferisce con l’attività degli impianti e i dati raccolti vengono analizzati per produrre un report completo sui risultati dell’ispezione, che quantifica economicamente l’entità delle perdite e segnala esattamente i punti su cui è necessario intervenire. E anche la manutenzione verrà monitorata: è possibile richiedere un ulteriore rilievo tecnico da parte di Repower per verificare che le riparazioni effettuate siano andate a buon fine.

Ma perché è così importante tenere sotto controllo eventuali perdite d’aria? Perché l’aria compressa rappresenta una fonte rilevante di consumo energetico con un impatto in bolletta che si attesta in media intorno all’11%, percentuale che cresce in alcuni settori produttivi. Nelle imprese che la utilizzano, addirittura un terzo dei consumi di energia è impiegato per la sua produzione.

Per questo avere una mappatura delle perdite, anche di quelle piccole, porta enormi benefici in termini di efficienza energetica e risparmio economico. E se le perdite non ci sono, a guadagnarci è lo stato di salute del compressore che impiega meno energia perché non deve bilanciare la fuoriuscita di aria, producendo quindi uno sforzo minore per mantenere la pressione costante.

Ancora una volta, la prevenzione è la chiave dell’efficienza. Nelle perdite d’aria e anche nella vita quotidiana!