aprile 2021

 

È un’intera galassia che si sta formando sotto i nostri occhi, quella della mobilità su due ruote. Mercato delle biciclette col segno più, fenomeno bike sharing, aumento delle e-bike, diffusione delle ciclovie e il nuovo trend dei cargo bike sono i pianeti principali che ruotano in questo sistema dalle tonalità decisamente green, dal momento che il comune denominatore di questi fenomeni è la sostenibilità ambientale.

Se nel 2019 sono state 1,7 milioni le biciclette vendute (dati dell’osservatorio Bikeconomy), le restrizioni agli spostamenti e la volontà di cercare alternative ai mezzi pubblici causate dalla pandemia hanno spinto le vendite a 2 milioni nel 2020 (praticamente tre bici acquistate ogni minuto). E quest’anno non sembrerebbe invertire la tendenza, anzi. Sempre più italiani – due milioni secondo le stime – usano la bici come mezzo di trasporto quotidiano, scoraggiati solo da infrastrutture non ancora totalmente adeguate. Nella stessa direzione vanno i dati di Eco Counter (maggio 2020), che hanno evidenziato un incremento dell'uso della bicicletta del 39,81% rispetto allo stesso periodo del 2019. Un trend confermato anche dal +73% nei mesi di settembre-ottobre. Sempre lo scorso maggio, grazie anche agli incentivi statali, sono state acquistate il 60% di bici in più rispetto a dodici mesi prima.

Nuove (e sane) abitudini favorite dalle innovative piste ciclabili pop-up, corsie riservate alle bici realizzate con costi contenuti e interventi leggeri, lungo gli assi prioritari e le tratte più frequentate. Corsie che successivamente possono diventare vere ciclabili. Secondo le stime della European Cyclists Federation (Ecf), dopo il lockdown sono stati annunciati nel Vecchio Continente oltre 2.300 km di nuovi tratti, mille dei quali già realizzati, con oltre un miliardo di euro di investimenti. In Italia sono stati disegnati 193 km di ciclabili pop-up, con Milano “regina” (35 km) davanti a Genova (30 km). La presenza di piste ciclabili – e il loro mantenimento in condizioni ottimali – non solo contribuisce a rafforzare il trend delle due ruote come abitudine quotidiana, ma fa da volano anche a un nuovo modo di progettare e vivere le vacanze: nel 2019, il cicloturismo – fra turisti italiani e stranieri – ha generato quasi 55 milioni di pernottamenti, pari al 6,1% del totale, generando una spesa complessiva di 4,7 miliardi di euro, ovvero il 5,6% del totale, di cui tre miliardi generati dalla componente internazionale dei turisti.

Residenti e turisti hanno un tratto comune, per quanto riguarda la mobilità sulle due ruote: entrambi apprezzano il bike sharing, secondo i dati pubblicati dall’Osservatorio nazionale sulla Sharing Mobility che ha analizzato la situazione di 31 città italiane capoluoghi di provincia che offrono questo tipo di servizio. Dal rapporto si evince che il bikesharing è un fenomeno in crescita sotto diversi aspetti:  numero delle città coinvolte,  bici a disposizione degli utenti (sono 35.000), offerta diversificata sia per quanto riguarda la tipologia dei mezzi (a pedalata tradizionale ed elettrici), sia a livello di modelli operativi (“free-floating”, a flusso libero e “station-based”, con stazioni definite). Le bici elettriche in condivisione sono 5.413 (15%) di cui il 70% relative a servizi free-floating, che si sono rapidamente evoluti verso l’elettrificazione, mentre sono in forte crescita anche le iscrizioni degli utenti (60%). Non solo in sharing, le e-bike sono una soluzione che piace sempre di più. Dalla ricerca “Lo scenario italiano della mobilità urbana: uno sguardo al futuro”, realizzata dall’Arval Mobility Observatory in collaborazione con Nielsen, che ha analizzato i mezzi di trasporto utilizzati da 1.500 persone (rappresentative della popolazione italiana per genere, età e area geografica), le motivazioni all’uso e le attese sul futuro, è emerso che la bicicletta elettrica è il mezzo di trasporto ideale per più di un intervistato su due. Soprattutto per i tragitti medio-brevi, come casa-lavoro, che per il 75% del campione non superano i 15 chilometri.

E la pedalata assistita non è l’ultima novità nel mondo della mobilità eco-friendly, slow, sana e consapevole. Basta aggiungere una ruota e la bici (meglio se elettrica) si trasforma in un cargo-bike, ideale per trasportare merci nel centro delle città senza congestionare il traffico né inquinare l’aria. Comuni in Europa settentrionale e guardati con curiosità nelle nostre città, sono destinati a diventare una tendenza sia per il trasporto delle persone (soprattutto in contesti privati come resort, golf club e non solo) sia come mezzo commerciale, per le consegne dell’ultimo miglio, per messenger, corrieri e delivery anche grazie a uno stanziamento compreso nella legge di bilancio. Un incentivo da due milioni di euro che sarà erogato sotto forma di credito d'imposta, che il governo riconosce fino a un massimo del 30% sul prezzo di acquisto di cargo bike tradizionali ed elettrici, entro un tetto di duemila euro. Un’ulteriore dimostrazione che le istanze in chiave di sostenibilità sono sempre più sentite dai legislatori e reclamate da cittadini e imprenditori. Il futuro pedala, è elettrico ed è a tinte fortemente verdi.