È la rete rivoluzionaria, la rete del futuro. Velocissima, efficiente, permetterà di scambiare enormi quantità di dati mai viste prima, connettendo fino a 1 milione di oggetti per Km quadrato. Stiamo parlando delle connessioni 5G, che stanno per invadere la nostra vita digitale, collegandoci con molteplici dispositivi e tenendo in piedi l’Internet of Things, l’Internet delle cose che collega oggetti tra loro e ha bisogno per questo di un’infrastruttura tecnologica capace di muovere grandi quantità di dati.

Il 5G, introdotto in alcune città italiane a partire dall’anno scorso, sarà fondamentale anche per la mobilità smart e le auto a guida autonoma, permettendo l’applicazione della tecnologia Cellular-Vehicle-to-everything, o C-V2X, che immagina milioni di auto connesse tra loro e con semafori, pedoni, sensori del traffico e altri dispositivi.

La rete 5G permetterà infatti l’uso di sistemi di connessione tra auto, che potranno scambiare informazioni con l’ambiente esterno e le infrastrutture che le circondano, tra auto e auto e tra auto e la rete Internet. Qualche esempio? Informazioni sul traffico, sulla condizione delle strade, su incidenti lungo il percorso. In tutti questi casi, la rete supporterà la comunicazione permettendo alle auto di ricevere e scambiare una grande quantità di dati. Un’opportunità per rendere la guida innanzitutto più sicura: le tecnologie per la sicurezza stradale, infatti, sono una delle applicazioni più sviluppate del 5G ai trasporti. Ma anche per ottimizzare i tempi di spostamento, riducendo traffico e inquinamento: il 5G favorirà infatti anche il funzionamento e controllo di semafori e sensori per il controllo dei flussi di traffico.

Ma a che punto siamo con le reti superveloci nel settore auto? Lo scorso luglio l'Unione Europea ha scelto il 5G (e non il WiFi) come standard per le tecnologie legate alle auto connesse, come già in diversi Paesi del mondo tra cui gli Stati Uniti. E sperimentazioni legate al 5G sono in corso in diverse città italiane, oltre che in otto corridoi europei – tra cui l’autostrada del Brennero tra Austria e Italia - dove i veicoli possono oltrepassare confini e dove è possibile testare e dimostrare la sicurezza stradale transfrontaliera, l’accesso ai dati, la qualità e affidabilità dei dati, la connettività e l’uso delle tecnologie digitali.

14 febbraio 2019