Crescita, forse più rapida del previsto, e diffusione sempre più importante a livello globale: il 2024 della mobilità elettrica sembra annunciarsi roseo, secondo lo studio “Zero-Emission Vehicles Factbook” della società di ricerche Bloomberg NEF, che fa il punto sugli ultimi dati riguardanti le auto elettriche per individuare alcune tendenze per il 2024.

Secondo lo studio, le vetture con motori termici hanno raggiunto il loro picco nel 2017, con previsione di “declino strutturale a lungo termine”. Nel 2022, quando sono state vendute a livello globale poco meno di 75 milioni di autovetture (l’11% in meno rispetto al periodo pre-pandemia), a subire la contrazione maggiore sono stati i veicoli a combustibili fossili, le cui vendite sono diminuite in media del 6% all’anno dal 2019.

Le vendite di auto elettriche “pure” a livello globale, invece, continuano ad aumentare: tra il primo semestre del 2019 e il primo del 2023, in Germania siamo passati da una quota del 3% di elettriche pure vendute al 22%; in Francia dal 2,8% al 25%, nel Regno Unito dal 2,2% al 24%. Non fa eccezione l’Italia, anche se con numeri più contenuti: tra il 2019 ed il 2023 le quota di elettriche pure nel nostro Paese è passata dallo 0,5% al 9%.

Veniamo ora alle previsioni per il futuro; secondo Bloomberg NEF, nel 2040 la quota delle auto a zero emissioni raggiungerà il 75% delle auto a livello globale: un numero stabile rispetto al rapporto dello scorso anno, ma in significativo aumento rispetto alle prospettive del 2020, grazie al sostegno politico alla mobilità sostenibile e al crescente interesse dei consumatori.

Parlando di Paesi, la Cina continuerà a farla da padrone, ma anche l’Europa si difende bene: assieme alla Cina, infatti, ospita l’80% della flotta globale delle vetture a zero emissioni, nonostante nel Vecchio Continente prevalgano ancora le ibride plug in rispetto alle elettriche pure. Per i Paesi dove l’adozione di veicoli elettrici non è ancora consolidata, come l’India (2% di veicoli elettrici sul totale, al primo semestre 2023) le cause, secondo l’analisi di Bloomberg NEF, sono da attribuirsi ai costi delle auto e a reti di ricarica ed elettriche ancora poco affidabili e diffuse sul territorio nazionale.

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12 gennaio 2024