La corsa all’elettrico in Europa è guidata dai paesi scandinavi: entro il 2025 la Norvegia punta a eliminare completamente diesel e benzina (ne avevamo parlato in questo articolo). La vicina Danimarca ha come obiettivo il 2030. Ora, dopo l’annuncio del primo ministro Stefan Löfven avvenuto lo scorso gennaio, anche la Svezia ha fissato una scadenza (il 2030) per la fine della commercializzazione di auto con motore a combustione interna: si tratta del decimo Paese ad aver fissato un limite per il congedo dai motori tradizionali.

 

Questa strategia fossil free – che rappresenta il contributo svedese al raggiungimento degli obiettivi fissati nell’accordo di Parigi del 2015 – prevede due punti fondamentali: da una parte il passaggio a una mobilità (quasi) interamente elettrica, dall’altra un progressivo adeguamento delle infrastrutture di rifornimento. Con l’adozione di questo nuovo sistema, infatti, si stima una riduzione delle emissioni di CO2 di oltre il 70% entro il 2030.

 

Il progetto svedese è stato annunciato contestualmente alla presentazione del nuovo governo: per la partenza dei lavori ci sarà da attendere qualche mese ma l’annuncio è la conferma di quella sensibilità tutta nordeuropea verso il tema delle emissioni.

 

In termini di tutela dell’ambiente e di mobilità sostenibile infatti, la Svezia e in generale tutti i paesi nordici non smettono di fare da apripista: risale a maggio dell’anno scorso l’inaugurazione della prima strada in grado di ricaricare le auto elettriche al loro passaggio. Situata nei pressi dell’aeroporto di Stoccolma-Arlanda, questa e-road è lunga due chilometri e consiste in due binari metallici che trasferiscono l’energia elettrica alla vettura, quando questa è in corsa.

 

15 febbraio 2019