Sono l’ “ingrediente” fondamentale e immancabile, in ogni viaggio nel Sud Est asiatico, soprattutto in Thailandia: non il mare, non le spiagge, né le città affollate o le piantagioni di tè. I veri protagonisti di una vacanza in Thailandia sono i tuk-tuk, gli iconici e coloratissimi taxi a tre ruote che permettono di muoversi nel traffico convulso di città come Bangkok senza perdere (troppo) tempo.

Leggeri nel traffico, meno nelle emissioni però: i vecchi modelli di tuk-tuk, infatti, sono mezzi ad alte emissioni di anidride carbonica, in città dove l’inquinamento atmosferico è già oltre i livelli di guardia (nel 2019, ad esso si imputano oltre 31mila morti in Thailandia).

Ma i taxi a tre ruote sembrano avere un futuro roseo: è stata lanciata, infatti, una campagna per sostituire i tuk-tuk a benzina – 20mila in tutto il Paese- con analoghi mezzi elettrici sull’onda del boom del mercato globale dei cargo bike. Un vantaggio sia in termini di emissioni inquinanti, sia di rumore per le strade cittadine.

Gli ostacoli all’uso e acquisto dei tuk-tuk elettrici sono ancora alti, a partire dal prezzo e dalla rete di ricarica ancora carente. Però la domanda di tuk-tuk sostenibili sta crescendo: nel 2022, il loro numero è passato da 263 a 498, secondo l’Electric Vehicle Association of Thailand, anche grazie al supporto del Governo, che sta puntando sulla mobilità sostenibile, e a organizzazioni come MuvMi, una compagnia di trasporto che utilizza tuk tuk elettrici nelle principali città del Paese rendendoli disponibili via App.

17 febbraio 2023