Anche quest’anno il Rapporto “MobilitAria 2023”, realizzato da Kyoto Club e dall’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IIA), analizza i dati della mobilità e della qualità dell’aria nelle 14 città metropolitane italiane nel 2022. Il rapporto evidenzia prima di tutto un ritorno al traffico urbano ai livelli pre-pandemia, con l’auto a farla ancora da padrone, mentre il trasporto pubblico fatica a riprendersi dopo gli anni della pandemia, e la mobilità a piedi e in bicicletta ancora da valutare nella sua evoluzione.

Lo studio analizza la qualità dell’aria nelle 14 grandi città italiane, il trend delle concentrazioni e dei superamenti nel periodo 2006-2022 e le concentrazioni degli inquinanti. Rispetto al 2021, in quasi tutte le città sono aumentate le concentrazioni di biossido di azoto, mentre in tutte la concentrazione media annua del PM10 nel 2022 è stata sotto ai limiti. In generale, rispetto al 2021, la situazione è molto differenziata: cinque città del sud vedono i valori di concentrazioni delle stazioni di traffico in discesa e sei città a nord in risalita, mentre per Napoli e Roma non ci sono stati cambiamenti. In termini di emissioni di gas serra, il contributo dei trasporti è significativo: analizzando le nove città italiane candidate a raggiungere zero emissioni entro il 2030, la media complessiva in termini di emissioni dei trasporti è il 23,5% sul totale.

Punto centrale del Rapporto è l’indice sintetico che misura la distanza delle 14 città analizzate rispetto agli obiettivi 2030 di decarbonizzazione e mobilità sostenibile: ne emerge un numero per ogni città che dimostra la distanza tra la situazione odierna ed il 2030, che corrisponde al “Deficit di mobilità sostenibile” di ognuna delle 14 città. Da questo numero è stata poi stilata la “classifica” in ordine crescente del “Deficit di mobilità sostenibile”, per confrontare la situazione delle diverse città, sia complessiva, sia ripartita tra i cinque indicatori: trasporto pubblico potenziato e non inquinante, mobilità attiva, mobilità condivisa, tasso di motorizzazione e ripartizione modale.

La classifica vede al primo posto Milano, che con -32% si avvicina di più ai target, e ultima Catania, con - 76% ed un grave deficit di mobilità sostenibile. In particolare, Milano è la più vicina al target europeo sul fronte di mobilità condivisa, ripartizione modale e trasporto pubblico, ma ancora distante se si prendono in esame la motorizzazione privata e la mobilità attiva. Catania è all’ultimo posto sul fronte della mobilità condivisa (-99%), mobilità attiva (-98%) e trasporto pubblico (-77%). Firenze, Torino, Venezia, Bologna, Roma e Napoli stanno nella prima metà della classifica e si avvicinano all’obiettivo sul fronte della ripartizione modale, ma sono distanti per trasporto pubblico, mobilità attiva e mobilità condivisa. Infine, Cagliari, Genova, Messina, Bari, Palermo e Reggio Calabria sono nella parte bassa della classifica.

Le soluzioni? Il rapporto si concentra sul trasporto pubblico e sul potenziamento delle flotte di autobus elettrici e della mobilità condivisa, e sulla necessità di estendere le reti ciclabili per rendere più sicuri gli spostamenti in bicicletta nelle aree urbane.

Per approfondire, il rapporto completo si può scaricare qui

                                                                                                                              31 ottobre 2023