Ora siamo fermi, in attesa che l’emergenza passi. Ma stare fermi non vuol dire smettere di pensare, di immaginare il futuro. Quello vicino e anche gli scenari più a medio termine: riprendiamo allora il recente studio Mobility Future di Kantar, società attiva nelle ricerche di mercato e consulenza nel marketing, che ha analizzato i modi in cui ci muoveremo nel 2030, prendendo in esame trentuno grandi città del mondo, tra cui Milano per l’Italia, e intervistando ventimila persone che si spostano ogni giorno all’interno e verso le città.

Lo studio presenta la classifica City Mobility Index, con la top ten delle città mondiali in termini di mobilità, a seconda dell’efficienza con cui le persone possono muoversi da/per e all’interno delle città, considerando sia la disponibilità sia la sostenibilità in termini anche economici delle diverse opzioni di trasporto urbano. Il podio va a Berlino, Auckland e Mosca, seguite da New York e Monaco. Sesta Milano, seguita da Montreal, Varsavia, Londra e Parigi.

Secondo lo studio, l’uso di mezzi pubblici, biciclette e gli spostamenti a piedi tra dieci anni rappresenteranno il 49% della totalità di spostamenti effettuati nei centri urbani, mentre l'uso delle automobili scenderà dall’attuale 51% al 46%. Per quanto riguarda questo trend, Kantar vede in testa la città di Manchester seguita da Mosca, San Paolo, Parigi e Johannesburg, mentre Milano è al sesto posto assieme a Guangzhou.

Il mezzo di trasporto con la più rapida crescita, secondo la ricerca, sarà la bicicletta, considerando un incremento previsto del 18% da adesso fino al 2030. La scelta di muoversi a piedi crescerà del 15%, così come si prevede un aumento del 6% nell'utilizzo dei mezzi pubblici.

Infine, lo studio puntualizza come le città siano tutte diverse, con immense differenze nel modo in cui la gente si muove, molte delle quali hanno driver e abitudini culturali, oltre che strutturali ed economico-sociali. Tutto questo impatta sulle scelte dei cittadini e sui loro comportamenti di mobilità: si va dalle città nordamericane, costruite e focalizzate sull’auto come mezzo di trasporto, alle città europee multimodali, a modelli nuovi: ad alta tecnologia, come in Cina, o a ridotte infrastrutture come in Indonesia o in altri Paesi in rapido sviluppo.

Torneremo a muoverci, anche se non sappiamo ancora quando. In attesa che l’emergenza passi, ora possiamo immaginarlo e provare ad approfondire. Per farlo, lo studio completo è disponibile a questo link.

27 marzo 2020