Taxi volanti, sì, ma da condividere: lo scorso febbraio Uber e Hyundai hanno svelato l’avvio di una partnership per mettere a punto una generazione di agilissimi velivoli elettrici in condivisione, capaci di decollo e atterraggio verticale (in gergo eVtol). L’obiettivo? Rivoluzionare la mobilità del futuro, soprattutto nelle grandi città.

Il colosso americano del trasporto alternativo e la grande casa automobilistica sudcoreana hanno svelato il nome e il concept di questo nuovo modello di veicolo: AS-1, meglio noto come Urban Air Mobility Vehicle.

Nella divisione dei compiti, Uber fornirà l’app vera e propria, l'interfaccia con i consumatori per prenotare e gestire le corse e il network. Hyundai ha disegnato (e produrrà) il veicolo, garantendone poi la manutenzione.

Il prototipo così com’è stato concepito ha una cabina ovale ed è dotato di una dozzina di rotori orientabili. Ha un'autonomia di cento chilometri, una ricarica della batteria che avviene in cinque o sette minuti e una velocità di crociera che sfiora i trecento chilometri orari.

Il taxi volante si solleverà a un'altezza di trecento metri dal suolo (ma potrebbe arrivare anche ai seicento) e sarà in grado di trasportare quattro passeggeri e un pilota, con l'idea di diventare in seguito un veicolo-velivolo a guida completamente autonoma.

La domanda che sorge spontanea è: quando? Se da un lato Uber vorrebbe partire con il servizio già nel 2023, dall’altro Hyundai ha previsto che un'operatività significativa potrebbe giungere un po' più tardi, entro il 2028.

In ogni caso, al di là di Uber e Hyundai, la frontiera delle cosiddette “aereo-vetture” è sempre più vicina. Numerosi gruppi, almeno una ventina tra startup e colossi, hanno progetti sulla pista di decollo. Da Volkswagen a Toyota, da Geely ad Airbus fino alla nuova Lilium, che promette un servizio di taxi volanti tra Manhattan e l'aeroporto di JFK entro cinque anni.

Non mancano tuttavia gli ostacoli da superare prima che il sogno, le cui origini risalgono oltre a un secolo fa, diventi realtà. Oltre alle sfide riguardanti le tecnologie (qualità delle batterie, sicurezza e costi) rimangono le necessità di una regolamentazione ancora assente.

6 aprile 2020