Setacciando il web e i forum dedicati, nemmeno alle auto elettriche sono risparmiate una serie di fake news, che in questo articolo vogliamo segnalare e provare a confutare punto per punto. Ecco allora di seguito una rassegna delle cinque leggende metropolitane più diffuse sulle auto elettriche.

È vero che le auto elettriche sono più inquinanti delle auto a diesel?
 

No, o almeno non in assoluto. Secondo il recente studio Comparative Environmental Life Cycle Assessment of Conventional and Electric Vehicles pubblicato sul Journal of Industrial Ecology per calcolare quanto inquina effettivamente un veicolo non è sufficiente calcolare la quantità di CO2 emessa, o di biossido di azoto o la quantità di polveri sottili rilasciate (che le e-car non producono), ma è necessario calcolare anche la quantità di CO2 emessa nell’intero ciclo di funzionamento, comprendendo la fabbricazione e la produzione di energia con cui le e-car sono ricaricate.

Se un’e-car è ricaricata grazie a fonti idroelettriche, geotermiche o nucleari, il suo impatto sull’ambiente si riduce drasticamente, come in Francia, Paraguay, Islanda, Svezia e Brasile, le poche nazioni al mondo in cui questo avviene; l'Italia invece si colloca per ora in una zona intermedia di questa classifica.

Insomma non è tutto oro ciò che luccica ma l’importante, ora che le case automobilistiche sembrano aver rinunciato a diesel e benzina, è che anche i cittadini facciano la loro parte, spingendo affinché i Governi attuino sempre più politiche energetiche sostenibili.

Seconda fake news: è vero che guidando un’auto elettrica sono costretto a fermarmi ogni 50 km?

Falso! L’autonomia reale degli ultimi modelli messi in commercio va da 160 a oltre 400 chilometri a seconda dell’uso che se ne fa, delle condizioni ambientali e, ovviamente, della capacità della batteria. La classica ricarica notturna dell’auto è quindi più che sufficiente a coprire le necessità di viaggio nel 95% dei casi. Considerato poi che 50 km è la percorrenza media giornaliera di un’auto in Italia, si capisce come sia possibile viaggiare agevolmente con un’unica ricarica.

Se vogliamo utilizzare invece l’auto per spostarci sulle lunghe percorrenze, per esempio durante le vacanze, nessun problema! Sono necessarie giusto una o due soste della durata di 2-3 ore, se la ricarica è effettuata da colonnine veloci come PALINA BURRASCA da 22 kW, o di 20-40 minuti se le colonnine sono super e ultra veloci (ovvero da 55 a 150 kW).

Terza notizia falsa, che ci riguarda molto da vicino: in Italia non ci sono colonnine per la ricarica delle auto elettriche.

Falso! Oggi sono istallate oltre 1.700 stazioni di ricarica pubbliche, altre 700 verranno istallate entro la fine dell’anno e Ricarica 101, il primo circuito di punti di ricarica realizzato da privati promosso da Repower, conta già oltre 250 strutture che dal Nord al Sud Italia hanno aderito al circuito, istallando una PALINA BURRASCA da 22 kW.

Per avere un’idea del crescente numero di colonnine di ricarica installate in Italia, vedi Recharge Around.

Quarta fake news: in inverno le auto elettriche non funzionano.

Falso! È vero che le batterie perdono efficienza al calare delle temperature sotto lo zero, riducendo l’autonomia fino al 30-40%, ma che il freddo impedisca al motore elettrico di funzionare non è assolutamente vero. Molto più probabile, invece, è che sia il motore termico a smettere di funzionare. Il gasolio, così come il liquido di raffreddamento nei radiatori, possono congelare… tutti “liquidi” che non sono presenti nell’auto elettrica. E se i più scettici non sono ancora convinti, basterà loro sapere che il Paese in cui l’auto elettrica è più diffusa al mondo è… la freddissima e molto settentrionale Norvegia.

Ultima fake news: è vero che il motore elettrico crea campi magnetici pericolosi per la salute e può addirittura essere in grado di fermare un pace maker?

Falso! Rispolverando le vecchie conoscenze di fisica è facile confutare questa leggenda metropolitana. Tutti i motori elettrici creano un campo elettromagnetico, soprattutto quelli alimentati da corrente alternata, ma sulle auto elettriche sono istallati motori che utilizzano corrente continua. L’intensità del campo magnetico creato dall’auto elettrica è davvero trascurabile e facilmente schermabile – paragonabile a quello generato da una lavatrice, un treno, un cellulare o la metropolitana.

9 agosto 2018