settembre 2020

 

Una delle eccellenze del Made in Italy nel mondo, con un valore dell’export di circa 7,2 miliardi di dollari, soprattutto verso Stati Uniti, Germania e Regno Unito: è il settore dell’enoindustria, analizzato da “PMI, la ripresa post Covid in 8 focus”, analisi de Il Sole 24Ore e Infodata, progetto di datajournalism de Il Sole 24 Ore, per Repower, che indaga 8 settori chiave del nostro tessuto imprenditoriale attraverso 8 focus dettagliati. 

La percentuale di italiani che consuma vino oggi si attesta intorno al 54%, invariata rispetto al 2009, con una produzione che ha toccato i 50 milioni di ettolitri nel 2019. Continua a crescere anche il comparto della birra, consumata dal 50,5% della popolazione del Bel Paese.

Lo scoppio della pandemia ha visto una contrazione della domanda soprattutto per quanto riguarda il canale di consumo out-of-home e forte incertezza per il futuro dei mercati internazionali, in particolare quello statunitense. Ma la stagionalità del settore aiuta, con gli impatti sulla raccolta e la vinificazione che possono essere pianificati in vista del culmine della stagione autunnale. 

Le stime sulle perdite del settore parlano di circa 4,7 miliardi in totale per il 2020, con una domanda del prodotto che dovrebbe tornare a superare il valore del 2019 in un paio d’anni per arrivare nel 2024 a oltre 25 miliardi di ricavi. Per quanto riguarda le fiere, rassicura che la 54esima edizione del Vinitaly sia stata rinviata soltanto al 2021, segno di una forte fiducia nella ripresa. 

Anche in questo settore, il digitale potrà fare la differenza: si sta infatti consolidando il boom del canale distributivo online verso il consumatore finale. La ripresa sarà guidata da driver come la sostenibilità, il rafforzamento dei canali online e la ricalibrazione dell’identità del prodotto, oltre alla possibilità di esplorare nuovi mercati, soprattutto emergenti.

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