gennaio 2022

 

L’umanità si divide in due emisferi: gli entusiasti della neve (amanti della montagna, a loro agio in contesti sottozero, attrezzati per ogni evento estremo e dediti a tutti gli sport invernali) e quelli che hanno il cuore idealmente adagiato su una spiaggia, ma che comunque restano affascinati davanti allo spettacolo delle città che si imbiancano, dei fiocchi che cadono e del mondo che viene avvolto in una coltre di ovattato silenzio.

Tutti amano la neve, magari in modo diverso, ma non subirne il fascino è semplicemente impossibile. Sfortunatamente, come tante altre meraviglie della natura, anche la neve è a rischio. Secondo una ricerca da poco pubblicata sulla rivista Nature, infatti, la pioggia potrebbe diventare la precipitazione più comune nell’Artico al posto della neve a causa del riscaldamento anomalo della calotta glaciale settentrionale del pianeta, che in questa regione si avverte maggiormente rispetto al global warming che riguarda il pianeta in generale. Una tendenza che può essere invertita esclusivamente riducendo le emissioni di carbonio.

In generale, oltre a diminuire nell’Artico, le precipitazioni nevose stanno subendo dei cambiamenti non in linea con la natura. Ad esempio, la “stagione delle nevicate” si sta accorciando sempre più e, anche se sembra un paradosso, a causa dell’aumento dell’umidità dovuto al riscaldamento globale, non sono rare le super-nevicate che arrecano danni e disagi e le nevicate fuori stagione.

Stiamo parlando di un patrimonio vivo e unico, tutto da preservare. “Unico” è un aggettivo particolarmente calzante quando si parla di neve. In natura, infatti, non esistono due fiocchi di neve tra loro uguali. Avete presente le meravigliose strutture dei fiocchi di neve visibili al microscopio, ricche di ramificazioni e motivi geometrici così perfetti e delicati? Ecco, la forma di ogni fiocco di neve si determina durante la sua caduta verso il suolo. La neve nasce sulle nuvole, dal vapore acqueo che solidifica a causa delle temperature basse (intorno ai -2 gradi) e, quando raggiunge un peso tale da subire la forza di gravità, inizia a scendere. Durante la discesa, le variazioni di temperatura e umidità plasmano ogni fiocco di neve, in un sorprendente gioco ottico di simmetrie, linee, prismi, “aghetti”, sporgenze o “facce piane”.

Una meraviglia di diversità che merita di vivere per sempre.