settembre 2021

 

Il mondo dei device digitali è associato solitamente a una grande innovazione tecnologica, accompagnata però a uno sfruttamento massiccio delle risorse naturali necessarie per la produzione di questi dispositivi e a un problema di smaltimento dei prodotti giunti a fine corsa. Ebbene, se questi device sono diventati ormai indispensabili per la nostra vita quotidiana, è altrettanto vero che esistono strategie per prosperare in questo settore e per progredire nel solco di una linea colorata di verde.

È il caso di R-Store, Apple Premium Reseller fondato a Napoli nel 2008 da un gruppo di amici appassionati di informatica e tecnologia, con storie professionali e competenze tra loro differenti. L’azienda nasce già per diventare grande, impostata fin dall’inizio per diventare una realtà strutturata e diffusa sul territorio nazionale, e arriva al 2021 con 34 negozi presenti in dieci regioni e un fatturato complessivo di 200 milioni. La sua attività ha nel retail il proprio core business, ma opera anche nel settore dell’education, della formazione, dell’assistenza tecnica, dei servizi alle aziende e alla pubblica amministazione. Con oltre 300 persone impiegate, R-Store persegue una strategia di crescita rapida ma sana, attenta e sostenibile nel segno della correttezza e dell’eccellenza, uno dei valori fondamentali di quest’azienda, suggerito anche dalla qualità dei prodotti e che impone uno standard elevato nel servizio, nella formazione del personale, nella cura dei dettagli, dalle location scelte per i punti vendita ai layout interni. Tutto ruota intorno al prodotto e al cliente, con l’obiettivo di diffondere la tecnologia e di diventare un punto di riferimento per gli utenti.

All’interno di questa storia di business di successo, trova spazio l’attenzione nei confronti dell’ambiente, un tema importante che tocca anche l’economia circolare e che si è concretizzato attraverso diverse iniziative. La prima è stata la collaborazione con Repower, scelta per la fornitura di energia in tutta la rete di punti vendita. “Volevamo avere un interlocutore unico in grado di combinare un’offerta economicamente vantaggiosa a una fornitura di energia completamente rinnovabile e certificata, un mix tutt’altro che facile da trovare, e l’abbiamo trovata in Repower”, spiegano da R-Store.

Successivamente R-Store ha deciso di eliminare la plastica usa e getta dei bicchieri sia nei negozi che negli uffici, dotando tutti i dipendenti e collaboratori di borracce termiche. Fra le iniziative in programma c’è, se non l’eliminazione, quantomeno la significativa riduzione del consumo di carta nella vita quotidiana dell’azienda. “Stiamo ragionando sulla digitalizzazione dei processi per azzerare il consumo di carta nei negozi e negli uffici. Allo studio c’è anche il miglioramento del riciclo degli imballaggi di cartone. Al momento facciamo la raccolta differenziata secondo le disposizioni territoriali, ma vorremmo fare qualcosa di più. Ritiriamo e smaltiamo le batterie per i nostri clienti e, per diminuire l’impatto dei rifiuti elettronici, ritiriamo i device usati per ricondizionarli, rigenerarli e rivenderli. Finora l’abbiamo fatto con partner terzi, ma stiamo studiando una soluzione per seguire tutto il processo in totale autonomia e indipendenza. Ritiriamo anche i device non ricondizionabili per smaltirli a titolo gratuito. Abbiamo investito in nuovi sistemi di illuminazione a led per ridurre i consumi di energia elettrica nei negozi e negli uffici”.

Per quanto riguarda le iniziative sul territorio, “poco prima che scoppiasse la pandemia, abbiamo fatto la più grande adozione di verde pubblico di Napoli e provincia”. R-Store è impegnata anche sul fronte della mobilità elettrica: “A Roma abbiamo istallato una PALINA per ricaricare le auto elettriche e due E-LOUNGE per le e-bike. Abbiamo notato che la clientela più giovane è particolarmente attenta a queste tematiche e per noi la sostenibilità è una questione etica, che fortunatamente ha un risvolto commerciale positivo”.