maggio 2020

 

La Convenzione ONU sulla Diversità Biologica definisce la biodiversità come la varietà e variabilità degli organismi viventi e dei sistemi ecologici in cui essi vivono. Includendo anche la diversità culturale umana, le diversità a livello genetico, di specie e di ecosistema.

 

Il 22 maggio si celebra la giornata mondiale della Biodiversità, istituita dalle Nazioni Unite per commemorare l'adozione del testo della Convenzione per la Diversità Biologica, avvenuta il 22 maggio 1992. La giornata vuole richiamare a gran voce l'attenzione proprio su queste tematiche.

 

Qualche dato

 

Secondo alcuni biologi siamo di fronte a un'estinzione di massa simile a quella che portò alla scomparsa dei dinosauri milioni di anni fa. Dal 1990 a oggi la Terra ha perso 287 milioni di ettari di foreste (13milioni nel 2017). Proprio la distruzione delle foreste e degli habitat marini è la causa principale del declino delle biodiversità. (Tutti i dati qui)

 

Le principali cause?

1. Un diverso utilizzo della terra e del mare;

2. lo sfruttamento diretto degli organismi;

3. i cambiamenti climatici;

4. l'inquinamento;

5. la comparsa di specie esotiche invasive.

 

E i fattori che più concorrono a tutto questo: l'innovazione tecnologica, l'aumento della popolazione e dei consumi pro-capite, i problemi di governance e responsabilità.

 

Cosa si può fare

 

Nel 2010 la Conferenza delle Parti della CBD ha approvato il Global Strategic Plan, la strategia mondiale per la tutela della biodiversità negli anni 2011-2020. I risultati però non sono rincuoranti. Siamo tutti chiamati ad agire, adottando uno stile di vita più sostenibile.

 

Come?

 

Diminuendo i consumi. Larga parte della fauna e della flora selvatica viene distrutta per fare spazio ad allevamenti intensivi e piantagioni di derrate per il consumo di massa. Adottare soluzioni più sostenibili - ad esempio preferendo prodotti BIO - può aiutare a ridurre gli effetti negativi sull'ambiente.

 

Scegliere prodotti del commercio equo e solidale. Questo settore, oltre a garantire che i prodotti di altri Paesi vengano pagati equamente, contribuisce a proteggere gli ecosistemi locali incoraggiando un'agricoltura sostenibile.

 

Rendere i consumi energetici più efficienti. Un migliore e più consapevole consumo di energia contribuisce a ridurre le emissioni che influiscono sui cambiamenti climatici e danneggiano le biodiversità. Come? Basterebbe spegnere le luci e gli apparecchi elettronici quando non servono, mettere in funzione lavatrice e lavastoviglie a pieno carico, utilizzare meno le auto a favore di mezzi più sostenibili. Acquistare elettrodomestici con classi energetiche A o A+++ che comportano un risparmio energetico (oltre che economico!) Ancora monitorare i consumi, analizzare l'efficienza degli impianti, adottare soluzioni di illuminazione a LED sono tutti accorgimenti che, se adottati su larga scala a livello aziendale, possono contribuire a un risparmio energetico e a ridurre i danni ambientali.

 

Non comprare souvenir fatti con osso, pelliccia e cuoio. Soprattutto quando la provenienza è sconosciuta. Molti animali vengono uccisi ogni anno per regalare a turisti inesperti oggetti destinati a prendere polvere in casa!

 

Riciclare correttamente tutto. Contribuisce a limitare l'accumulo di rifiuti che danneggiano l'ambiente.

 

Separare i rifiuti pericolosi. Spesso per pigrizia tendiamo a gettare tutto nel rifiuto secco, comunemente chiamato indifferenziato. Un atteggiamento poco corretto che alimenta il proliferare di discariche abusive, estremamente dannose per l'ambiente (oltre che per la salute!). Importante quindi conoscere il piano di smaltimento del proprio Comune e smaltire bene - anche a livello domestico - rifiuti come le vernici, i pesticidi o prodotti chimici in genere.