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Automotive, il 31% delle imprese investirà in prodotti e servizi per l’elettrificazione

07 febbraio 2025
A ruota libera

Le imprese della filiera automotive, nonostante un 2024 complesso, continuano a puntare sulla mobilità elettrica. Lo rileva l’indagine “Mobilità elettrica e industria italiana” dell’Osservatorio TEA, che per analizzare le trasformazioni del settore automotive del nostro Paese, da maggio a luglio 2024 ha sottoposto ad oltre 2.000 aziende automotive italiane un sondaggio per comprendere strategie, reazioni ed esigenze della filiera.

Ecco i risultati: tra il 2024 e il 2027 il 51,9% delle imprese della filiera automotive estesa svilupperà nuovi prodotti, il 31% dei quali per l’elettrificazione dei veicoli; il 17,9% degli investimenti in sviluppo prodotto riguarderà l’elettrificazione, il 10,1% il motore a combustione interna. Il 44,8% delle imprese svilupperà nuovi processi, il 19,4% per l’elettrificazione del veicolo, e chi investe in veicoli elettrici dimostra una performance più dinamica rispetto a chi si concentra su prodotti per veicoli a combustione interna. Tuttavia, molti fornitori sviluppano componenti utilizzabili per entrambi i tipi di veicoli, riducendo il rischio legato al trend dell’elettrificazione.

In generale, la possibilità di investire in innovazione - di prodotto o di processo - farà la differenza in questo triennio, anche se fornitori medio-piccoli, troppo dipendenti da Stellantis e localizzati nel Sud e Nord-Est faticano a innovare, e potrebbero non recuperare il divario senza interventi rapidi. A investire di più nell’elettrico sono invece le grandi imprese (53%), soprattutto nel Nord Italia (46%) e in Emilia-Romagna (35%). La maggior parte degli investimenti in innovazione, il 61%, si focalizzeranno sui “componenti invarianti” (telaio, trasmissione, carrozzeria, componenti elettronici), ma un buon 17% sarà destinato a componenti per l’elettrificazione: dai motori elettrici a sistemi di energy management e infrastrutture di ricarica.

Esiste anche una stretta corrispondenza fra le imprese che investono in nuovi prodotti e processi, soprattutto per l’elettrificazione, e una maggiore propensione ad assumere lavoratori specializzati e con qualifiche superiori. Nel complesso le imprese dell’automotive non dichiarano impatti occupazionali particolarmente negativi dovuti all’elettrificazione; anzi, sono le imprese orientate all’elettrico a mostrare migliori prospettive occupazionali, per i ruoli professionali più qualificati ma anche per gli addetti alla produzione.

Non ci può essere sviluppo, però, senza politiche industriali adeguate: le imprese chiedono infatti che la transizione ecologica sia supportata dalle Istituzioni in modo da ridurre il costo dell’energia, migliorare l’infrastruttura di ricarica, favorire l’assunzione e la formazione di personale e l’acquisizione di tecnologia: una crescente attenzione verso il sostegno all’elettrificazione, dunque, in particolare riguardo all’infrastruttura di ricarica che sembra essere al centro delle priorità delle imprese automotive italiane.

Vuoi approfondire? Qui trovi l’analisi completa dell’Osservatorio TEA.

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