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Città a 30 all’ora? Più sicure e meno inquinate. I dati europei

14 febbraio 2025
A ruota libera

Meno incidenti, meno emissioni inquinanti, più mobilità dolce a piedi e in bicicletta: le città a 30 all’ora funzionano, rendendo possibile un nuovo modello di mobilità e una diversa qualità degli spostamenti urbani. A sancire la validità di un modello anche italiano (da noi è stata apripista Bologna, dove la maggior parte delle strade cittadine con limite massimo di velocità fissato a 30 km/h) è una ricerca del Politecnico di Atene, "Review of city-wide 30 km/h speed limit benefits in Europe", che ha analizzato le conseguenze della sperimentazione “under 30” in 40 città europee, tra cui Bologna e Firenze per l’Italia e l’apripista Graz, la città austriaca che già negli anni Novanta aveva introdotto questa misura sull’80% delle strade urbane.

Secondo l’analisi, nelle città under 30 gli incidenti stradali si sono ridotti del 23%, mentre le emissioni di anidride carbonica sono calate del 18%. La mortalità sulle strade è diminuita del 37%, mentre si è ridotto dell’11% il consumo di carburante e del 4% il traffico. In particolare, l’impatto positivo dal punto di vista ambientale è dovuto alla guida più fluida che favorisce una maggiore efficienza nel consumo di carburante. Buone notizie anche sul fronte dell’inquinamento acustico in città, che per l’80% è dovuto proprio al traffico delle auto: secondo l’analisi, infatti, in città in cui la velocità va da 30 a 60 km/h, la riduzione del limite di velocità di soli 10 km/h può ridurre il rumore fino al 40%.

I ricercatori sfatano anche un altro pregiudizio: nelle 40 città europee che hanno introdotto sperimentazioni a 30 all’ora i tempi di percorrenza spesso non aumentano, anzi, i volumi di traffico possono ridursi. Le auto, infatti, scorrono in modo più fluido, perché le distanze di inseguimento più ridotte facilitano l’ingresso dei veicoli dalle strade laterali. Questo succede soprattutto ad Amsterdam, Berlino, Copenaghen, Firenze e Lille. Ridurre la velocità ha anche un’altra conseguenza: i guidatori tendono ad applicare il limite anche dove non è obbligatorio, con ricadute positive anche sulle strade non “under 30”.

Sulla base di queste considerazioni, i ricercatori greci danno un consiglio alle città che vogliano applicare il limite a 30 km/h: farlo in modo generalizzato ed esteso, cioè non solo su alcune strade, ma ovunque possibile almeno nei centri delle città. Un obiettivo ambizioso che può essere raggiunto coinvolgendo maggiormente la cittadinanza, e illustrando temporanei disagi e il principale beneficio delle sperimentazioni: il miglioramento complessivo della vita nelle nostre città.

Vuoi approfondire? Puoi consultare la ricerca completa qui.

 

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