
#Vision: la geopolitica della mobilità, dal White Paper di Repower sulla mobilità sostenibile
Le politiche europee, i rapporti con Cina e Stati Uniti, il tema dei dazi: l’evoluzione della mobilità elettrica nel mondo è (anche) una questione geopolitica. Ecco perché il White Paper di Repower “La mobilità sostenibile e i veicoli elettrici” dedica al tema il secondo capitolo. Quali, dunque, le tendenze geopolitiche da tenere d’occhio?
- L’Unione Europea si è posta obiettivi ambiziosi per affrontare la sfida della transizione energetica: ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Per ottenere questi risultati, il principale strumento è il Green Deal Europeo, piano strategico per la transizione ecologica; per la mobilità, tra gli obiettivi ci sono la decarbonizzazione dei trasporti con veicoli elettrici e a idrogeno, il potenziamento delle stazioni di ricarica, il rafforzamento di ferrovie e mobilità condivisa. La transizione verso la mobilità sostenibile presenta però alcune criticità, dalle disparità tra Paesi all’avanzamento a rilento dell’infrastruttura di ricarica, fino alla produzione e smaltimento delle batterie elettriche, che sollevano interrogativi data la forte dipendenza europea dalla Cina per le materie prime. Infine, il costo elevato dei veicoli elettrici rischia di escludere parte della popolazione.
- Europa vs Usa e Cina - Nel settore automobilistico, la Cina produce oggi il 30% dei veicoli mondiali, rispetto al 15% dell’Europa, mentre case come Toyota e BYD dominano l’innovazione tecnologica con investimenti in software e AI. Gli Stati Uniti, invece, hanno rafforzato la loro leadership riportando la produzione nei confini nazionali e avviando investimenti pubblici per stimolare la ricerca tecnologica. Per ovviare a questo squilibrio, il rapporto Draghi raccomanda all’Europa di sviluppare un piano industriale comune, con 10 settori strategici per rilanciare la competitività del continente, tra cui industrie energivore, automotive, tecnologie pulite e digitalizzazione, e misure come il potenziamento dei finanziamenti del programma NextGenerationEU per la transizione ecologica e il CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism), per proteggere le imprese europee dalla concorrenza di Paesi con standard ambientali inferiori.
- La “guerra” dei dazi – Di fronte ai dazi statunitensi, ci si chiede quale potrebbe essere la risposta della Cina, mentre l’Europa ha introdotto dazi sulle auto elettriche cinesi. Queste misure rischiano però di aumentare le tensioni commerciali con la Cina e sollevano, in generale, alcuni dubbi sull’efficacia di queste misure: è possibile far crescere un’industria all’ombra dei dazi o bisognerebbe potenziare la crescita del settore in una logica di mercato?
Vuoi approfondire? Non perdere il secondo capitolo del White Paper, lo trovi qui.