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Agrivoltaico ed erbe tintorie, in viaggio tra energia, moda e innovazione.

L’indaco, che vien da lontano

L’indaco è un pigmento fascinoso, che accompagna l’uomo da sempre. Usato da civiltà antiche come Egizi, Romani e Persiani, le sue origini si ritrovano in India dove il colore veniva estratto dalle piante per ottenere il colorante blu-violaceo usato per tingere i tessuti.

Un simbolo di tradizione che diventa oggetto di innovazione, quando è prodotto all’ombra di pannelli fotovoltaici, in una felice convivenza tra produzione agricola ed energetica. 

Il progetto “sperimentale”...

Alla base, un’idea intrigante sotto diversi punti di vista - agricolo, scientifico e commerciale - che prende forma nel nostro campo agrivoltaico di Castelguglielmo (RO). Qui assistiamo all’introduzione di una coltura nuova, la persicaria di origini asiatiche, e alla coltivazione di una pianta tradizionale, il guado. Entrambe utilizzate per estrarre l’indaco.

Diversi studi e sperimentazioni, avviati dall’Università Statale di Milano Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali - Produzione, Territorio, Agroenergia, NABA Nuova Accademia di Belle Arti e da Officina del colore naturale, hanno individuato nelle piante tintorie potenzialità e applicazioni molto interessanti. 

… l’obiettivo “sperimentato”

Obiettivo del progetto è passare a una fase di divulgazione dei dati, utile a creare uno storico sulla coltivazione di queste piante nel panorama agricolo italiano - in particolare in sistemi innovativi come l’agrivoltaico - e ottenere un colorante naturale con caratteristiche fisico chimiche simili ai coloranti sintetici per sfruttarne, a tendere, i benefici e la sostenibilità. 

Più siamo, meglio è!

Alla sperimentazione ha partecipato un gruppo di esperti composto da agronomi, ricercatori, tecnici, artigiani, studenti del tessile, all’ombra dei pannelli fotovoltaici di Repower! 

Un nuovo modo di fare industria che mette in relazione energia, agricoltura, moda e innovazione industriale con una particolare attenzione ai territori e alle persone che li abitano.

Un progetto articolato in più fasi: dalla coltivazione in diversi regimi di disponibilità luminosa e termica, alla raccolta delle piante con relativa estrazione del pigmento, fino alla messa a bagno dei tessuti colorati.