
Progetto Miralago: via libera alla migrazione dei pesci
All’estremità sud del Lago di Poschiavo, lungo circa due chilometri e mezzo e situato a 965 metri sul livello del mare, si trova un piccolo borgo dal nome evocativo: Miralago. In questo tranquillo villaggio, abitato da circa 20 persone, in questo periodo regna un’intensa attività. Lo scorso 1° ottobre 2024, i sindaci di Poschiavo e Brusio, insieme a rappresentanti di Repower, hanno dato ufficialmente il via al progetto «Miralago» con la cerimonia della posa della prima pietra. Inizialmente previsto nell’ambito del progetto della centrale di pompaggio con sistema di accumulo Lagobianco — attualmente sospeso per motivi economici — l’intervento viene ora portato avanti come iniziativa autonoma. Con un investimento di 45 milioni di franchi, il progetto Miralago rientra nelle opere di risanamento della centrale idroelettrica di Campocologno.
Una centrale unica al mondo
Il Lago di Poschiavo è alimentato in gran parte dal Poschiavino, un fiume che nasce da diverse sorgenti a 2255 metri di altitudine, a un passo dal confine con l’Italia. Dopo aver percorso circa 30 chilometri lungo la Valposchiavo, il Poschiavino attraversa il Lago di Poschiavo, per poi gettarsi nell’Adda a Tirano. All’inizio del Novecento, la forza di queste acque che scendono verso sud fu messa al servizio dell’energia: tra il 1904 e il 1907 venne costruita la centrale di Campocologno, con un sistema di captazione a Miralago. Un’opera titanica per l’epoca, che al momento dell’inaugurazione si guadagnò il titolo di centrale idroelettrica più potente d’Europa. Ma il vero primato era anche un altro: la centrale sfruttava un dislivello di 420 metri, il più grande mai utilizzato nel mondo per la produzione di energia idroelettrica.
Priorità alla riqualificazione ecologica
Attualmente Procedono i lavori di rinnovamento completo della storica presa d’acqua del progetto Miralago. Tuttavia, l’obiettivo principale dell’intervento non è quello di ottimizzare la produzione di energia. Al centro del progetto ci sono, infatti, motivazioni ambientali. La legge federale sulla protezione delle acque impone il ripristino della libera circolazione dei pesci nei corsi d’acqua svizzeri. Tradotto senza giri di parole: gli ostacoli artificiali che impediscono la migrazione delle specie ittiche – fondamentale per la loro sopravvivenza – devono essere eliminati. Un elemento chiave in questo processo è garantire un adeguato deflusso minimo nei fiumi.


Più acqua per la natura, più energia per il futuro
Il nuovo bacino di Miralago è il cuore pulsante del progetto Repower per il ripristino della viabilità ittica nel Poschiavino. Con una superficie di circa 35 metri per lato, il lago di dotazione fungerà da serbatoio di compensazione per garantire il rispetto della portata minima obbligatoria – la cosiddetta acqua di dotazione – e preservare così la funzione ecologica del fiume. In futuro, da Miralago scorreranno costantemente 300 litri d’acqua al secondo: parte verso nord, alimentando il Lago di Poschiavo, e parte verso sud, rinvigorendo il Poschiavino. Il bacino sarà alimentato dalle acque di un torrente vicino, convogliate attraverso un piccolo impianto idroelettrico.
Non basta: accanto alla dotazione minima di 300 litri al secondo, verso sud si attiverà una dotazione dinamica del Poschiavino. «Dinamico» significa che in base alle rilevazioni di portata effettuate a monte, nella località di La Rösa, potranno essere immessi nel fiume fino a 2700 litri d’acqua al secondo. Per valorizzare al massimo questa risorsa, Repower realizzerà anche un secondo impianto idroelettrico a valle del Lago di Poschiavo, capace di trasformare gran parte del nuovo deflusso residuale in energia pulita.
A misura di pesce
Repower, in collaborazione con l’Università di Innsbruck, ha ripensato la presa d’acqua di Miralago con un obiettivo preciso: proteggere i pesci. Una barriera elettrificata sicura, installata all’ingresso dell’impianto, impedisce fin da subito che i pesci finiscano nella condotta forzata e nelle turbine della centrale. Per realizzare questa soluzione rispettosa della fauna ittica, la vecchia presa verrà demolita e sostituita da un nuovo ingresso largo 12,5 metri. Una misura strategica: l’acqua, fluendo a una velocità inferiore a 0,5 metri al secondo, garantisce l’efficacia della barriera senza stressare gli ecosistemi circostanti.
Il beneficio non si limita ai pesci: anche numerose altre specie acquatiche trarranno vantaggio dall’aumento del deflusso minimo vitale e dal miglioramento complessivo delle condizioni ambientali. C’è però un prezzo da pagare: la minore quantità d’acqua disponibile ridurrà la produzione di energia nelle centrali Campocologno 1 e 2 di circa 30 gigawattora l’anno.
Riqualificazione sulle rive del lago
Repower ha incontrato la popolazione locale per illustrare in anticipo i lavori previsti lungo le rive del Lago di Poschiavo e le temporanee limitazioni che ne deriveranno. Per non penalizzare il turismo – e considerando che, a causa degli abbondanti afflussi d’acqua, il livello del lago non può essere abbassato a sufficienza – Repower sospenderà i cantieri sulle rive tra giugno e settembre. Particolare attenzione è stata dedicata all’integrazione paesaggistica delle nuove strutture: per garantire un risultato armonioso, Repower ha incaricato un architetto di curarne appositamente il design. L’obiettivo a lungo termine è ambizioso: modernizzare l’infrastruttura, valorizzare il nuovo bacino e rendere ancora più attrattivi sia il Lago di Poschiavo che il piccolo borgo di Miralago, a beneficio tanto dei residenti quanto dei visitatori.
Sfide nel sottosuolo
Costruire in una zona costiera comporta inevitabilmente delle sfide, tra livelli d’acqua variabili e terreni instabili. A Miralago, per realizzare la nuova presa d’acqua sotto il livello minimo del lago, si è resa necessaria un’imponente messa in sicurezza dello scavo, con pali trivellati in cemento affondati fino a 18 metri e palancole di acciaio infisse nel terreno. Le difficoltà geologiche non si fermano qui: il sottosuolo presenta massi granitici che complicano l’avanzamento dei lavori, oltre a uno strato di argilla particolarmente povero di capacità portante. Per garantire la stabilità delle strutture, ogni impianto deve poggiare su fondamenta solide e appositamente progettate.
Nonostante le numerose precauzioni, forti piogge nei mesi di settembre e ottobre 2024 e a marzo 2025 hanno causato problemi di stabilità e conseguenti ritardi. I responsabili hanno cercato di recuperare il tempo perso con una pianificazione più serrata e una serie di misure straordinarie per accelerare i lavori. Tuttavia, secondo gli esperti di Repower, completare il progetto entro il 2027 appare oggi piuttosto improbabile. Più realistico, dicono, è prevedere la fine dei lavori nel corso del 2028, quando finalmente residenti e visitatori potranno tornare a godersi senza ostacoli la vista sul lago di Miralago – e i pesci riprendere il loro tranquillo andare su e giù per il Poschiavino.