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Gli accumulatori a batteria diventano redditizi per le abitazioni private.

Energia solare in casa: perché conviene un sistema di accumulo

12 novembre 2025
Etichetta blog: energia rinnovabile Energie rinnovabili
Etichetta blog: tecnologia Tecnologia e impianti
In Svizzera un numero crescente di persone acquista un sistema di accumulo a batteria come complemento al proprio impianto solare. Gli accumulatori permettono di consumare in loco una quota maggiore della propria energia solare e di aumentare così la redditività dell’impianto.

Se la transizione energetica fosse un fumetto, il fotovoltaico rientrerebbe senza dubbio tra i supereroi della storia: perché contribuisce in modo determinante alla decarbonizzazione del sistema energetico. E accanto a lui, come spalla affidabile, ci sarebbe il sistema di accumulo: non ruba la scena, ma la potenzia – sotto diversi aspetti. Un duo che nella realtà sta diventando un vero successo. I dati dell’associazione di categoria Swissolar parlano chiaro.

La capacità di accumulo installata cresce rapidamente: nel 2020 erano stati aggiunti poco meno di 300 MWh; nel 2024 eravamo già vicini ai 300 MWh annui. Entro la fine del 2025, l’intero parco di batterie installate dovrebbe superare la soglia dei 1000 MWh. Abbastanza per alimentare per un giorno circa 166.000 utenze domestiche di due persone. Numeri che non passano inosservati.

Diversi fattori in gioco

La crescente diffusione dei sistemi di accumulo a batteria deriva da vari motivi:

  • Crescita dell’energia solare: da un punto di vista economico, un accumulatore domestico conviene soprattutto quando può essere caricato con energia autoprodotta. Poiché sempre più proprietari installano un impianto fotovoltaico sul proprio edificio, aumentano le situazioni in cui un accumulatore è economicamente sensato. 

  • Autoconsumo al centro: le tariffe di immissione nella rete sono sempre più basse. Risultato: conviene molto di più consumare direttamente la propria energia solare anziché venderla alla rete. Una batteria permette di trattenere localmente una quota maggiore dell’energia prodotta, aumentando così il beneficio economico complessivo. 

  • Costi più bassi: la tecnologia agli ioni di litio – oggi la più diffusa – è diventata molto più accessibile. Dieci anni fa costava ancora diverse centinaia di dollari per kWh di capacità; oggi i prezzi medi sono molto più bassi (vedi grafico). L’investimento si ammortizza quindi in tempi decisamente più brevi.
I costi degli accumulatori a batteria stanno diminuendo rapidamente
I prezzi medi delle batterie agli ioni di litio sono scesi ulteriormente e ormai superano di poco i 100 dollari per kWh di capacità. Va ricordato che i clienti privati pagano generalmente di più rispetto ai prezzi medi del mercato globale. : Grafik/Grafico Swissolar

Coordinare i consumi

Oggi, secondo Swissolar, circa una casa unifamiliare su due abbina l’impianto fotovoltaico a un sistema di accumulo. L’associazione stima che questa combinazione possa spingere l’autoconsumo fino al 90% dell’energia prodotta. Ma questo risultato si raggiunge solo se i consumi vengono gestiti con un minimo di strategia. Lavatrice, asciugatrice, lavastoviglie – e ancor di più la pompa di calore o la ricarica dell’auto elettrica – assorbono molta energia, ma non in modo continuo e senza necessitare di un orario preciso. Diverso è il caso del frigorifero o di alcuni apparecchi da cucina, che richiedono elettricità in modo continuo o immediato. Tradotto: nella maggior parte dei casi non fa alcuna differenza se la lavatrice parte con il programma scelto un quarto d’ora prima o un quarto d’ora dopo.

Allineare i consumi alla produzione

Questa flessibilità può diventare un vero vantaggio se si adattano i consumi ai momenti in cui l’impianto fotovoltaico produce di più. La regola generale è semplice: più energia si usa direttamente, meglio è. Gli impianti solari raggiungono di norma il massimo rendimento tra mezzogiorno e il pomeriggio. Di conseguenza, elettrodomestici che un tempo si attivavano di notte per sfruttare tariffe più basse – come la lavatrice – oggi è più sensato farli funzionare durante il giorno. Lo stesso vale per l’auto elettrica, sempre che sia parcheggiata a casa nelle ore di luce. Anche con una coordinazione ottimale, però, nelle giornate estive molto soleggiate rimane spesso un surplus di energia. Ed è qui che entra in gioco la batteria domestica: immagazzina l’elettricità prodotta in eccesso e la rende disponibile la sera. Così ci si può godere la propria serie preferita su Netflix con la piacevole consapevolezza di stare usando energia solare autoprodotta nel pomeriggio.

Naturalmente, oggi non è più necessario occuparsi personalmente di far combaciare consumi e produzione. Ci pensano i sistemi di gestione dell’energia, che avviano automaticamente gli apparecchi al momento giusto e sfruttano al meglio l’energia solare disponibile. L’obiettivo è ridurre al minimo l’energia immessa in rete. Un vantaggio non solo per chi possiede l’impianto – che ne ricava un miglior rendimento economico – ma anche per la rete elettrica, che viene meno sollecitata. In questo modo si possono limitare i costi di potenziamento delle infrastrutture, a beneficio di tutti i consumatori finali.

Un uomo ricarica un'auto elettrica
Più energia si riesce a consumare direttamente, per esempio ricaricando l’auto elettrica a casa, più l’investimento in un sistema di accumulo diventa conveniente. : iStock/vm

Verificare la convenienza economica

Stabilire se un accumulatore domestico sia davvero conveniente non è mai una questione puramente tecnica. Oltre ai costi di acquisto e installazione, entrano in gioco diversi fattori: il prezzo dell’elettricità nella propria zona, la tariffa riconosciuta dal gestore di rete per l’energia immessa e, soprattutto, la quota di autoconsumo che si riesce a raggiungere. È infatti grazie ai grandi utilizzatori – come la pompa di calore o l’auto elettrica – che un sistema di accumulo può dare il massimo ritorno economico. La regola è semplice: più energia solare si consuma direttamente in casa, più l’investimento in un sistema di accumulo a batteria ha senso. 

In alcune regioni, inoltre, esistono contributi pubblici specifici che possono migliorare ulteriormente la redditività. Vista la moltitudine di variabili, è consigliabile rivolgersi a un professionista del settore per una valutazione precisa e per dimensionare correttamente il sistema. In molti casi, partire con una batteria di capacità inferiore è una scelta prudente: se in seguito emerge un fabbisogno maggiore, la maggior parte dei sistemi può essere ampliata senza problemi grazie alla loro struttura modulare.

Una seconda vita

E la sostenibilità ambientale dei sistemi di accumulo a batteria? Dipende in larga misura dal tipo di batteria utilizzato. Le batterie agli ioni di litio – oggi le più diffuse – richiedono molta energia per essere prodotte e contengono materiali relativamente rari, la cui estrazione può avere un impatto significativo sull’ambiente. Per questo motivo, a livello globale si sta lavorando su tecnologie alternative che utilizzino risorse più comuni o che richiedano meno energia in fase produttiva. Tra le soluzioni più promettenti figurano le batterie agli ioni di sodio e le batterie al sale.

Verifica delle batterie come accumulatori di energia fissi
Un dipendente della start-up svizzera «Modual» verifica quali batterie provenienti dai veicoli elettrici possano essere impiegate come sistemi di accumulo stazionari. : Modual

È chiaro: le batterie non si producono senza un certo impatto ambientale. Allo stesso tempo, però, consentono di immagazzinare energia rinnovabile e di renderla disponibile al momento giusto, contribuendo in modo significativo alla decarbonizzazione del sistema energetico. E più a lungo vengono utilizzate, migliore diventa il loro bilancio ambientale. Per questo ha senso dare una «seconda vita» alle batterie delle auto elettriche – ad esempio trasformandole in sistemi di accumulo stazionari, come propone la start-up svizzera «Modual». Non è difficile immaginare che, in futuro, molti accumulatori a batteria inizieranno la loro carriera a bordo di un’auto elettrica, per poi passare a una vita più tranquilla in una casa. Un po’ come un supereroe che, dopo anni di corse e missioni, trova finalmente la sua pace.

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